Il corpo della donna vive molti cambiamenti durante la gravidanza. Ognuno di essi è finalizzato ad accogliere e proteggere al meglio il feto e a favorire il corretto svolgimento del parto. In questo articolo descrivo in breve le principali modificazioni fisiologiche vissute dall’organismo femminile nei nove mesi di gravidanza e le relative, immediate conseguenze.

1. Perdita di tono muscolare e indebolimento

Durante la gravidanza il corpo produce l’ormone relaxina in quantità maggiori rispetto alla norma. Tale ormone induce il rilassamento dei muscoli, dei legamenti e delle articolazioni con l’obiettivo di semplificare le fasi del parto. Parallelamente, l’incremento della relaxina causa un indebolimento degli arti: le braccia perdono tono muscolare, i polsi e le spalle possono indebolirsi e far male, rendendo le normali attività quotidiane più faticose.

Le conseguenze più gravi, però, derivano dal fatto che il corpo innesca un meccanismo compensatorio che coinvolge la muscolatura vertebrale la quale si fa carico del lavoro degli arti. Questo genera inevitabilmente un indolenzimento dei muscoli del collo, del tratto sottoscapolare e lombare e produce, a lungo termine, atteggiamenti e movimenti scorretti, tali da sovraccaricare i dischi intervertebrali con potenziali compromissioni, anche gravi (discopatie).

Sottolineiamo anche il fatto che il ventre è, comprensibilmente, la parte del corpo che subisce i cambiamenti più importanti durante la gravidanza. Tra le problematiche e gli inestetismi più diffusi abbiamo: smagliature, perdita di tonicità e accumuli di grasso.

Viene poi fortemente modificata anche la meccanica dei muscoli respiratori (diaframma e intercostali) e compromessa la funzione dei muscoli che formano il pavimento pelvico.

2. Gonfiore, ritenzione idrica e circolazione venosa insufficiente

Durante la gravidanza, il corpo produce circa il 50% in più di sangue e altri fluidi corporei così da far fronte all’incremento della circolazione utero-placentare e nutrire il feto. La prima conseguenza di questo fenomeno è che le vene ipogastriche e ovariche devono affrontare un iperafflusso, con ricadute negative sull’intero circolo venoso superficiale degli arti inferiori. Ritenzione idrica e cattiva circolazione causano poi a loro volta:

3. Accumuli di grasso

Il cambiamento metabolico unito ad un’alimentazione (spesso) meno controllata, uno stile di vita meno attivo e una peggiore qualità del sonno producono un accumulo di grasso in eccesso che viene distribuito tipicamente sulle zone del corpo femminile più esposte a questa problematica quali glutei, fianchi e cosce.

4. Postura errata

L’aumento di peso e il naturale sviluppo del feto producono un cambiamento della postura: nello specifico, il baricentro del corpo si sposta in avanti, fino alla comparsa di una iperlordosi. Inoltre, poiché la natura tende a compensare ogni cambiamento, l’avampiede si espande e l’arco si appiattisce, provocando appoggi plantari scorretti e compromissione della camminata.

Ancora una volta, dunque, la colonna vertebrale si fa carico di un costante lavoro compensatorio, aggravando ulteriormente la condizione del busto e del collo.

È davvero importante acquisire piena consapevolezza di questi cambiamenti, così da fronteggiarli nel migliore dei modi, dedicando ogni giorno del tempo ad esercizi mirati, studiati in relazione alle diverse fasi della gravidanza e al periodo successivo al parto. Per aiutarvi in questo compito ho preparato un articolo interamente dedicato all’argomento: Allenamento ed esercizi in gravidanza. Buona lettura.

Se poi volete ulteriormente approfondire questo argomento e impostare un programma di allenamento personalizzato e assistito che possa accompagnarvi nei nove mesi di gestazione scrivetemi all’indirizzo fabiofracchia@hotmail.it o contattatemi telefonicamente al 347 4426533.

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